14/09/2020 - Blog
Servito di piatti Moss Rose, tovaglia collezione Vichy & Bow
Il nostro blog post di oggi inizia con alcune immagini: una residenza sontuosa, una campanella che suona, una domestica che sale ai piani superiori, delle pentole che sbuffano, un cameriere che usa il metro per stabilire l’esatta posizione dei piatti e delle posate in tavola… Siamo nel mondo della serie tv Downton Abbey e, prima di restarne ammaliate per l’ennesima volta, scegliamo quest’ultima scena per introdurre l’argomento del quale ci occupiamo oggi: il bon ton in tavola.
Perché se è vero che il menù svolge un ruolo di prim’ordine, non è l’unico elemento a determinare la buona riuscita di un invito: anche l’occhio vuole la sua parte, e una tavola ben apparecchiata può conquistare gli ospiti al pari del loro palato. Addentriamoci, quindi, nell’arte della perfetta mise en place a partire da una premessa dedicata al linguaggio per arrivare agli istanti che precedono l’andare a tavola attraverso dieci indicazioni del galateo.
Servito di piatti Splendor beige
Oltre al vocabolario, a stabilire il nome da associare a ogni pasto è l’etichetta e la convenzione. Ecco che, per alcuni, la colazione è quello che abitualmente chiamiamo pranzo. Mentre, per altri, il pranzo rappresenta ciò che siamo soliti chiamare cena. Come venirne a capo?
Nell’uso comune, la colazione indica il primo e più leggero pasto della giornata; il pranzo, il pasto di mezzogiorno; la cena, quello della sera. Nel linguaggio altolocato e nelle occasioni ufficiali, però, le cose cambiano e si distingue tra:
In questo articolo, abbiamo scelto di adottare la denominazione d’uso comune perché siamo dell’idea che il buon gusto e l’arte della tavola possano esprimersi in ogni occasione, anche in quelle più informali.
In ogni caso, ti ricordiamo che gli inviti possono essere rivolti per telefono ma, quando si tratta di occasioni di una certa importanza, è consigliabile far seguire la telefonata all’invio di un biglietto stampato o scritto a mano con le indicazioni del caso. Da parte di chi riceve l’invito, è buona educazione rispondere subito sia per confermare sia per escludere la propria presenza.
Tovaglia collezione Allure, servizio di piatti Le nozze di Figaro
Nella tradizione latina, la padrona di casa siede a capotavola di fronte all'invitata d'onore e ha alla sua destra l'invitato d'onore. Il quella anglosassone, invece, è il padrone di casa a sedersi a capotavola con l'invitato d'onore di fronte e l'invitata d'onore alla sua destra.
Ma cosa determina il grado di “importanza” di un ospite? Nelle occasioni informali, il fatto che sia la persona festeggiata, quella più anziana o quella che partecipa per la prima volta a un tuo invito. Nelle occasioni ufficiali, il fatto che sia una persona titolata o un esponente del clero.
Di seguito, alcuni suggerimenti da tenere presenti per l’assegnazione dei posti a tavola
Tovagliette di boutis Blanc MariClo’
Entriamo nel vivo della mise en place con l’atto che dà inizio alla creazione di ogni tavola raffinata: la scelta della tovaglia. È il momento che preferiamo, l’attimo in cui, davanti ai nostri occhi appare la tavola già allestita, con le sue nuance di colore, i piatti coordinati, il suo centrotavola. Ma cosa determina la preferenza di un tessuto o una fantasia rispetto a un’altra? Ecco alcune indicazioni.
I tessuti di fiandra, i damascati, i lini e le organze, sono perfetti per una cena elegante. Mentre il cotone stampato, più versatile e moderno, è adatto a un pranzo informale. Il cotone cerato, in particolare, rispecchia l’esigenza di praticità che si accompagna al desiderio di apparecchiare en plein air durante l’estate. In ogni caso, la tovaglia dovrà essere perfettamente pulita e stirata e calare di almeno 30-40 cm dal bordo del tavolo.
Per donare più corposità al tessuto e migliorare la resa estetica di ogni tovaglia, ti consigliamo di abbinarla a un mollettone. Consistente e morbido, questo sottotovaglia felpato avrà anche il vantaggio di proteggere il tuo tavolo dal calore eccessivo di alcune portate e da una serie di piccoli incidenti di percorso che vorremmo sempre evitare ma che, a volte, capitano: un bicchiere che si rovescia, un piatto che si rompe, un coltello che urta la superficie con la lama affilata.
Nelle occasioni informali e con un tavolo di forma e dimensioni adatte, la classica tovaglia può essere sostituita dai runner o dai set all'americana a patto di mantenere un'armonia cromatica di fondo che si abbina al tema, all’atmosfera, alla ricorrenza che desideri ricreare in tavola.
Servito di piatti Minuetto d’estate
Sono i veri protagonisti del posto tavola e per sceglierli puoi basarti sui colori o sullo stile che desideri dare alla tua mise en place. I serviti monocromi o tono su tono, decorati con fiori o rifiniti con bordi in oro, sono adatti a creare una tavola sofisticata. I piatti vintage, anche se scompagnati, sanno aggiungere un inconfondibile tocco chic ma occorre saperli inserire nel contesto senza eccessi. I serviti dalle linee più essenziali e dai colori vivaci, sono la scelta giusta quando vuoi creare una tavola allegra e informale.
Una volta scelti i piatti, vediamo come sistemarli per ottenere una perfetta mise en place. La prima regola da tenere a mente è quella di mantenere uguale distanza tra un posto tavola e l’altro. Il sottopiatto, da preferire nelle occasioni più ricercate e importanti, è l’unico elemento che non viene tolto dalla tavola fino alla fine del pranzo o della cena. Rappresenta il centro di ogni coperto e va posto a 2-3 cm dal bordo del tavolo.
Sopra di esso, va il piatto piano, poi il piatto fondo o le tazze da consommé nel caso in cui tu decida di servire un primo, una zuppa o una minestra in brodo. Il piattino per il pane, da sostituire ai tradizionali cestini nelle situazioni più eleganti o ufficiali, va davanti alle forchette, in alto a sinistra rispetto ai piatti. Questa stessa posizione viene occupata dal piattino con coltello da burro solo a pranzo, mai a cena.
Ricorda che, quando i piatti hanno un singolo decoro sulla circonferenza, vanno posizionati in modo che la decorazione resti in alto e tutti i piatti vanno sistemati nello stesso modo per mantenere un’armonia decorativa. E se si rompe un piatto? Mai buttarlo: può sempre diventare una delle collane create da Aspettaevedrai per Blanc MariClo!
Posate La posateria Blanc
Da porre sempre ai lati del piatto, vanno disposte seguendo l’ordine nel quale saranno adoperate: in questo modo, le più lontane dal piatto saranno le prime da utilizzare. Nel dettaglio:
Bicchieri serie Libiamo
Anche la lavorazione dei vetri, i colori e le forme dei calici possono contribuire a dare alla tua tavola l’aspetto curato che desideri, basta rispettare alcune semplici regole.
In generale, la posizione dei bicchieri è davanti al coltello, un po’ a destra rispetto al piatto: dall’interno all'esterno, prima va quello da acqua, accanto quello per il vino rosso, poi quello per il bianco o per il vino da dessert. In particolare:
Va piegato a triangolo o a libro. Se è ricamato o decorato con del pizzo, la lavorazione va sempre nella stessa posizione e rivolta verso l'alto perché sia ben visibile. Dove sistemarlo? A sinistra del piatto, esterno rispetto alle forchette, a 1-2 cm dal bordo del tavolo.
Nel caso di tovaglie prive di tovaglioli abbinati, un tovagliolo di cotone bianco, beige o in tinta unita è sempre una buona idea. Meglio evitare il tovagliolo di carta.
Di solito, si usano quando gli invitati sono più di sei. Nelle occasioni più formali, ogni cartellino va posto davanti al piatto di ciascun invitato; in quelle più intime e informali, il segnaposto può esprimere la creatività dei padroni di casa, abbinarsi al legatovagliolo o trasformarsi in un piccolo cadeau che gli invitati potranno conservare in ricordo del tuo pranzo o della tua cena.
Cosa scrivere sui segnaposti? L’appellativo di cortesia e il cognome dell’invitato (per esempio, Signor Rossi), nelle occasioni più formali; il titolo scritto per esteso e il cognome in presenza di alti personaggi politici o di prelati (per esempio, Onorevole Bianchi); solo il nome, quando si tratta di amici o familiari.
Centrotavola collezione Capriccio
È l’elemento che arricchisce l’insieme, donando un tocco di stile in più. Può essere composto da fiori, candelabri o argenteria, ma deve essere sempre ben curato e armonioso. I fiori sono più adatti a pranzo, i candelabri e l’argenteria a cena.
Meglio non eccedere in altezza per non ostacolare la visuale e la conversazione degli invitati. Meglio preferire dei fiori dal profumo delicato per non sovrapporsi agli aromi delle pietanze o scatenare allergie.
Il portasale, il portapepe e l'acqua, non possono mai mancare sulla tavola. Largo a saliere e pepiere abbinate che siano di vetro, di ceramica, di plexiglas o d'argento. Largo a caraffe per sostituire le bottiglie dell’acqua.
Se decidi di servire il caffè, è meglio preparare un angolo in salotto con il vassoio, le tazzine, i cucchiaini, la zuccheriera e una piccola brocca per il latte.
Tutto è pronto: la tavola è imbandita e allestita nei minimi dettagli, le candele svettano sui candelieri e le portate aspettano solo di essere servite. Il campanello suona e gli ospiti iniziano ad arrivare.
Per accoglierli in attesa che arrivino gli altri, puoi offrire loro gli aperitivi accompagnati da olive, salatini e tartine senza eccedere: gli stuzzichini che accompagnano l'aperitivo, infatti, si chiamano così proprio perché devono stuzzicare l’appetito non inibirlo.
Quando tutti gli invitati sono arrivati e gli aperitivi sono stati serviti, è il momento di andare a tavola: prima le signore, ultima la padrona di casa; poi i signori, ultimo il padrone di casa. Non resta che sederti, sistemare con un solo gesto il tovagliolo sulle gambe e goderti il tuo pranzo o la tua cena a prova di bon ton senza dimenticare che:
Invitare qualcuno [...] vuol dire incaricarsi della felicità di questa persona durante le ore che egli passa sotto il vostro tetto.
Anthelme Brillat-Savarin
Arrivederci al prossimo blog post firmato Blanc MariClo’!