25/05/2020 - Blog
© Foto Chiara Colzi
Qualche mese fa, in occasione del riassortimento di uno dei nostri serviti di piatti più iconici, abbiamo inavvertitamente aggiunto uno zero alla quantità di sottopiatti Floret full messi in ordine. Risultato? Il magazzino di Blanc MariClo’ si è riempito di migliaia di stoviglie delle quali non sapevamo che fare. Fino a che non abbiamo pensato ad Aspettaevedrai.
Inizia così una storia fatta di materiali di recupero, passione e artigianalità, ma anche l’incontro con due persone che ci è sembrato di ri-conoscere, una di quelle circostanze misteriose e potenti, foriere di nuovi progetti. Ma andiamo con ordine… Sara ed Elia sono moglie e marito, hanno una bimba di nome Luisa, abitano e lavorano nella loro casa laboratorio ai piedi delle colline tra Reggio Emilia e Parma. Creano gioielli a partire da vecchie ceramiche.
Anche se nel nostro caso non si trattava di piatti d’epoca, sono stati questi ultimi a fare da anello di congiunzione tra noi e loro: alla vista di tutte quelle ceramiche inutilizzate, pensare alle creazioni che avevamo imparato ad apprezzare su Instagram è stato naturale. Notare poi che la piccola ma affascinante realtà di Aspettaevedrai risuonava di valori come famiglia, ricordi, amore per tutto ciò che è capace di racchiudere una storia, è stato ciò che ci ha spinte a instaurare un primo contatto.
Lasciamo a Sara di AspettaeVedrai il compito di raccontare il resto di questa storia attraverso le risposte alle nostre domande. A volte è dagli errori che tutti, più o meno, commettiamo senza volere che nascono le più belle e inaspettate opportunità. Buona lettura!
© Foto Chiara Colzi
Grazie, sono particolarmente felice di “essere” qui.
Si, esatto. Da piatti a collane. I piatti rotti, scompagnati, antiquati, ma anche quelli a cui si è più affezionati e si preferisce portarseli addosso piuttosto che lasciarli chiusi in una credenza o in un deposito. Dal 2015 ad oggi abbiamo riadattato allo scopo un'antica tecnica di arte applicata che ci permette con pazienza e i classici “tempi lunghi” artigianali di trasformare i piatti in gioielli.
Si è la tecnica alla base delle nostre creazioni. È una tecnica di lavorazione artistica nata in origine per il vetro, presto entrata nel mito per l’incredibile bellezza, eleganza e finezza dei risultati. Prende il suo nome da Louis Comfort Tiffany titolare di un’azienda di lavorazione del vetro a cavallo tra '800 e '900. (E dato che probabilmente ve lo state chiedendo, sì, col fondatore della maison dai cofanetti verde acqua era parente stretto, per la precisione figlio.)
Ha rivoluzionato la tecnica di creazione di vetrate e oggetti artistici inserendo materiali più utili e versatili rispetto a prima e permettendo quindi di applicarla anche su oggetti diversi, tridimensionali, polimaterici e di creare non solo grandi vetrate ma anche anche oggetti decorativi di dimensioni molto piccole come ad esempio i suoi famosi paralumi.
In poco tempo la tecnica Tiffany è diventata la tecnica simbolo delle arti applicate dell’inizio ‘900, trovando la sua massima (e bellissima) espressione soprattutto nell'Art Nouveau. A parte la modernizzazione e la raffinazione dei materiali e degli strumenti (ad esempio l’uso del piombo è oggi vietato, mentre il rame è applicabile in comodi rotoli adesivi stile scotch) la tecnica di base è rimasta invariata. E anche le caratteristiche dei prodotti finiti: sono solidi, robusti e potenzialmente eterni e, anche se di stesso modello e colore, non sono mai completamente identici l'uno all'altro. Insomma è grazie al signor Tiffany se oggi noi siamo in grado di trasformare in gioiello un pezzo di piatto rotto. Indossando qualcosa di duraturo, resistente e soprattutto unico.
Da un ventaglio di 5-6 proposte sono state scelte queste forme, l'ovale e due diversi tipi di cuore. Credo che alla fine siano le più romantiche, le più in linea con lo spirito e l'estetica di Blanc MariClo’.
© Da piatti a collane: una fase di lavorazione nel laboratorio di Aspettaevedrai
Prima di tutto la fantasia a rose, in colori antichi, desaturati. E poi il fatto che siano i vostri piatti iconici, in commercio praticamente da quando esiste la vostra azienda quindi decisamente parte della vostra storia.
La tecnica Tiffany che usiamo per la ceramica, come abbiamo detto, nasce in origine per il vetro. Quindi ci permette di divertirci anche con vecchie biglie, gocce di lampadario, e sottili lastre che tagliamo noi dentro le quali poi inglobiamo fiori pressati, francobolli, merletti e su ordinazione anche fotografie.
Trasformare i ricordi in gioielli. È questa la frase che mi gira sempre in testa quando creo.
Da piccola passavo i pomeriggi estivi a intrecciare bracciali con gli avanzi di fili della nonna, che cuciva sempre, insieme alle margherite prese dal giardino. Credo che in questa cosa si possa in un certo senso rintracciare l'origine di quel che faccio oggi, anzi che facciamo, visto che ora siamo in due ad occuparcene. Non siamo partiti con un sogno. Ma con l'idea di una vita a nostra misura che costruiamo pezzettino per pezzettino ogni giorno grazie al nostro lavoro e al gradimento delle clienti e che non vediamo l'ora di scoprire dove ancora ci porterà.
Causa Covid e chiusura delle scuole abbiamo dovuto rivoluzionare la nostra organizzazione quotidiana inserendo tempi di gioco, attività artistiche e di movimento per la nostra bimba, rimasta sola con noi per tutto il tempo. Comunque, generalmente, l'organizzazione qui è abbastanza “da caserma”. So che potrebbe rovinare un po' l'immagine romantica degli artigiani creativi nella loro piccola casa laboratorio, ma qui a inizio settimana ci dividiamo tutti compiti lavorativi e non nel dettaglio, compresa preparazione dei singoli pasti, spesa ecc. In questa fase della nostra attività in cui il lavoro è tanto ma viene svolto quasi completamente internamente da noi, che siamo anche coppia e famiglia, è davvero l'unico modo per farcela.
Siamo fortunati, spesso sono le stesse materie prime che usiamo a dirci cosa vogliono diventare. Guardando alla forma di un coccio di piatto, al suo disegno al suo colore, alla sua storia già so più o meno in cosa trasformarlo. Poi... nel campo del gioiello il primo riferimento è sicuramente il periodo vittoriano....e poi c'è la nostra terra, l'Emilia, e poi ci sono tante poesie e canzoni.
Lo dico spesso, non mostro mai outfit e consigli di abbinamento perchè i gioielli Aspettaevedrai devono abbinarsi non a come siamo fuori ma a come siamo dentro. Lo dico anche qui. Si abbinano alla gentilezza, alla voglia di indossare qualcosa di unico che ci piace profondamente, all'amore per le cose vecchie, a famiglia, a ricordi.
Forse perché iniziamo ad essere stanchi della quantità a discapito della qualità. Del fast fashion. Siamo stanchi degli oggetti attraenti in sé e cerchiamo oggetti che abbiano un significato “per noi”.
© Foto Chiara Colzi
Come la scelta di un mobile decapé è legata a un immaginario romantico e composto di ricordi, come ogni fregio che riemerge dal bianco crea una nuova forma di armonia decorativa fatta di dettagli e di lavorazioni, così le collane realizzate per noi da Aspettaevedrai addolciscono la quotidianità di chi va alla ricerca dell’emozione e della poesia nascosta nelle piccole cose. Grazie a Sara ed Elia per aver aggiunto un altro tassello alla storia di Blanc MariClo’ e per essere riusciti così bene a plasmare un materiale simbolo del nostro stile.
Le collane create per noi da Aspettaevedrai sono disponibili nella finitura argento e anticata in tre diversi modelli: con il ciondolo a forma di cuore piccolo, di cuore grande o di ovale. Puoi trovarle da subito sullo shop online del punto vendita Blanc MariClo’ Milano o acquistarle presto nei nostri migliori rivenditori autorizzati.
Arrivederci alla prossima settimana con un altro post dal blog di Blanc MariClo’.